Lo sviluppo di interfacce grafiche usabili e accessibili rappresenta uno degli aspetti fondamentali nella realizzazione di siti web e applicazioni. L’interfaccia, infatti, come abbiamo già avuto modo di evidenziare, rappresenta il ponte di comunicazione tra l’utente e il sistema, tra l’uomo e la macchina; è attraverso di essa, ad esempio, che riusciamo a navigare e interagire all’interno di un sito web e per questo motivo occorre prestarle molta attenzione in fase di progettazione e sviluppo. In tal senso i disegnatori grafici e i web designer più esperti conosceranno certamente le implicazioni della cosiddetta Legge di Fitt, vero caposaldo dell’interaction design contemporaneo.
La Legge di Fitt applicata allo sviluppo di interfacce grafiche
Paul Fitt è un noto psicologo americano che nel 1954 postulò una teoria matematica per spiegare le cause psicologiche alla base del movimento umano. In sostanza Fitt sosteneva che il tempo impiegato dall’uomo per muoversi da un punto iniziale verso un’area con una determinata estensione è in funzione della distanza da percorrere e della grandezza della superficie di arrivo. La Legge di Fitt oggi è considerata un modello matematico imprescindibile per lo studio delle interfacce grafiche e in particolare per l’interazione tra utente e macchina, intesa come sito web o applicazione.
Tradotta in termini semplici e concreti e applicata alla grafica web la Legge di Fitt sostiene che più un oggetto grafico è grande più rapida sarà l’azione dell’utente ad esso collegata, come ad esempio cliccare su un pulsante o un’icona. Ovviamente questo non significa che è sufficiente riempire una pagina web o un’applicazione con buttons enormi per garantire la perfetta usabilità del sistema; occorre tener conto anche di altri fattori per nulla secondari come la coerenza, l’aspetto estetico e l’accessibilità garantiti dal sistema stesso.
Interfacce grafiche per applicazioni e siti web su dispositivi mobile
Il postulato di Fitt, che analizza il comportamento umano in relazione allo sforzo fisico compiuto per eseguire una determinata azione, è tornato prepotentemente in auge in tempi recenti con lo sviluppo di tecnologie software per dispositivi mobile in cui il movimento delle dita su schermi touchscreen è evidentemente influenzato da come sono sviluppate le interfacce grafiche. Secondo studi recenti, ad esempio, le icone posizionate in basso a sinistra o comunque ai lati dello schermo sono più semplici da raggiungere per chi utilizza la mano destra per interagire con il proprio smartphone. Allo stesso modo è consigliabile “raccogliere” le funzioni tra loro collegate in uno spazio ben delimitato in modo che l’utente non debba percorre troppa strada con il cursore.
Come è possibile dedurre da questi semplici esempi abbiamo a che fare con indicazioni apparentemente banali ma dietro le quali, in verità, si nasconde uno studio approfondito sulle dinamiche del comportamento umano, importantissime per lo sviluppo coerente ed efficace di siti web e applicazioni ad elevata usabilità.