Google Design Sprint è una procedura per la validazione di business e startup in cinque fasi progettata e presentata da Jake Knapp in occasione del Google Venture del 2010.
L’obiettivo di questo processo è quello di ridurre al minimo i rischi del go-to-market di un prodotto legato all’avvio di un nuovo business.
È un modello che permette al team di rispondere in maniera tempestiva e agile a problemi e criticità del mercato.
Nel corso degli ultimi 10 anni questo metodo ha permesso a migliaia di nuove aziende di nascere e crescere.
Vale dunque la pena scendere più in dettaglio e cercare di capire come funziona questo processo.
Benefici e obiettivi del Google Design Sprint
La metodologia del Google Design Sprint (illustrata nel dettaglio nel libro “Sprint” di Jake Knapp) permette di comprimere i processi di prototipazione e validazione del prodotto, che normalmente richiederebbero mesi di lavoro, in pochi giorni.
Questo permette di:
- capire velocemente quali sono i reali bisogni del mercato;
- validare con certezza le funzionalità da inserire nel nuovo prodotto/servizio;
- ridurre il tempo di esecuzione dell’idea di business;
- mantenere il focus sugli obiettivi attraverso un processo di validazione agile e concreto.
Il processo si svolge in maniera intensiva nell’arco di 5 giorni (non a caso si chiama Sprint), utilizzando diverse metologie innovative.
Fondamentale per la buona riuscita di un Google Design Sprint è la creazione di un team coeso e soprattutto multi-funzionale, con competenze specifiche differenti da membro a membro.
Questo permette una maggiore contaminazione e quindi lo sviluppo di soluzioni più efficaci in quanto frutto della visione di punti di vista e approcci assai diversi tra loro.
In verità il Google Design Sprint può essere affrontato anche in solitaria, ma il valore aggiunto di un team in questi casi è impagabile.
Le 5 fasi del Google Design sprint
Come detto, il processo si svolge nell’arco di 5 giorni, ognuno dei quali è interamente dedicato a una fase ben precisa.
Primo giorno:
Si inizia dalla comprensione del èpubblico target e dei problemi che questo chiede di risolvere, a cui si accompagna l’analisi del contesto di mercato e dei competitor. In questa fase si definiscono in concreto gli obiettivi cercando di rispondere alla domanda fondamentale: qual è o quali sono i problemi che il prodotto/servizio è chiamato a risolvere?
Secondo giorno:
Il secondo giorno è dedicato al “concepimento”, all’ideazione, allo sviluppo di soluzioni plausibili per risolvere il problema individuato. Questo è il momento in cui il brainstorming può essere mandato a briglia sciolta.
Terzo giorno:
Il team valuta le soluzioni e le idee proposte e le sottopona a critica e votazione finale. Le migliori o la migliore vengono selezionato per la successiva prototipazione.
Quarto giorno:
È arrivato il momento di dare concretezza alle idee: viene creato un prototipo grezzo in modo da dare all’utente finale la possibilità di visionare e valutare la soluzione proposta.
Quinto giorno:
Il quinto giorno è il momento della validazione, ovvero quello in cui il prototio viene mostrato a un campione di utenti reali in modo da ottenere feedback su ciò che è migliorabile.
Come vedi il Google Design Sprint è una procedura molto semplice e agile che permette, appunto, di testare e validare un’idea nell’arco di pochi giorni. Pertanto se stai valutando la possibilità di lanciare un nuovo prodotto/servizio sul mercato questo processo potrebbe esserti davvero molto utile.