Al giorno d’oggi le aziende hanno a disposizione un numero considerevole di opportunità per espandere il proprio business.
Le tecnologie digitali in tal senso hanno aperto un mondo, dando la possibilità anche ai piccoli brand di posizionarsi proficuamente sul mercato.
Tuttavia la competizione è enorme e molto spesso può essere difficile farsi valere in un mercato così competitivo.
In questi casi adottare una strategia di co-branding marketing può essere una buona idea, creando partnership con brand dello stesso settore o affini per filosofia e valori.
I principi del co-branding marketing
Questo permette a entrambe le parti coinvolte di ottenere dei benefici dalla visibilità dall’altro. Insomma, perché farsi la guerra? L’unione fa la forza, anche nel marketing.
Quindi, cosa significa esattamente fare co-branding marketing?
All’atto pratico non vuol dire altro che riunire le risorse di marketing di due brand differente all’interno della stessa strategia, fare squadra e collaborare alla promozione di entrambi i marchi.
È un approccio collaborativo all’espansione del business, di tipo win-win.
Ovviamente occorre preventivamente capire quale può essere il potenziale ritorno sull’investimento e se ha senso farlo dal punto di vista finanziario e quindi strategico. Ma senza dubbio è una possibilità da prendere seriamente in considerazione.
Gli esempi di co-branding di successo negli ultimi sono stati diversi: la alleanza tra Walgreens e CVS Pharmacy, quella tra 3M e Gillette e molte altrw ancora.
Ma quali sono i passi da compiere per avviare questo tip di strategia? Vediamoli insieme:
Per prima cosa bisogna individuare il partner giusto. Complementarietà dei business e allineamento su valori sono due aspetti da tenere in grande considerazione. Ma sicuramente la reputazione è l’asset più importante che un brand dovrebbe avere.
Da questi aspetti discende la possibilità di individuare obiettivi comuni e condivisi. Solo se c’è un traguardo comune da raggiungere una partnership può effettivamente avere successo.
Una volta stabiliti limiti e vincoli della partnership è fondamentale avviare un processo di comunicazione costante e una condivisione continua sugli step del processo strategico. Insomma, occorre parlarsi e agire di comune accordo.
Ogni passo compiuto insieme inoltre deve essere opportunamente documentato e registrato in modo che ci sia allineamento sulle responsabilità, le scadenze, i budget e gli obiettivi raggiunti o ancora da raggiungere.
Infine una strategia di co-branding marketing deve essere pianificata, progettata e implementata insieme in modo che il coinvolgimento di più “intelligenze” possa dare buoni frutti.
In conclusione fare co-branding e partnership oggigiorno è senza dubbio un’ottima cosa; la cosa importante è avere consapevolezza di dove si vuole arrivare, come farlo e con chi farlo.
