Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di numerose start up e imprese inquadrabili nell’ambito della cosiddetta sharing economy. Quello dell’economia “collaborativa”, in effetti, è un settore in continua evoluzione e cambiamento in cui la concorrenza sta diventando giorno dopo giorno sempre più agguerrita; un’economia contraddistinta dall’emersione quasi compulsiva di nuove realtà aziendali che si propongono di fornire agli utenti servizi innovativi mediante l’utilizzo della Rete e di applicazioni mobile. Per queste realtà modificare il logo rappresenta talvolta una necessità reale e ineludibile al fine di rafforzare la propria brand identity.
Modificare il logo per rinnovare l’immagine aziendale
Occorre fare sempre molta attenzione quando ci si accinge ad operare il restyling del proprio marchio aziendale. Questo aspetto risulta particolarmente delicato per le sharing economy companies in quanto devono tener conto di due fattori di fondamentale importanza, ovvero la capacità di rinnovare la propria immagine e al tempo stesso di rimanere sempre “riconoscibili” e affidabili agli occhi dell’utente. A dir il vero si tratta di due elementi che tutte le aziende devono considerare attentamente nel momento in cui si propongono di modificare il logo, ma che sono ancor più determinanti per le sharing companies.
Restyling del logo di Uber
Negli ultimi tempi uno dei casi più eclatanti e discussi di restyling del logo e dell’immagine aziendale è quello che ha coinvolto Uber, la più famosa sharing company operante nel settore del trasporto urbano privato. Come potete notare dal raffronto qui sotto, lo “scarto” tra il vecchio logo con la U in bianco e nero e il nuovo marchio è abbastanza netto: sono diversi i colori e il tratto grafico, ma soprattutto le icone per l’app ora sono due, una per gli utenti “passeggeri” e l’altra per i driver. Se per alcuni critici del settore marketing e design il restyling appare sin troppo radicale, l’agenzia che è stata incaricata di modificare il logo di Uber ha ovviamente difeso il proprio operato così: “Si tratta di un cambiamento saggio e intelligente che evita all’azienda di apparire “stantìa” agli occhid el pubblico. Viviamo in un’epoca in continuo mutamento dove l’economia collaborativa cresce sempre più velocemente e dove di conseguenza i brand devono cambiare rapidamente per cogliere le opportunità del mercato”.