Se per un attimo ci fermiamo a riflettere sui diversi tipi di biglietti da visita attualmente in circolazione, ci accorgiamo che tutti hanno almeno una caratteristica in comune, forse banale ma paradossalmente poco considerata: tutti danno la possibilità all’azienda di essere contattata dai potenziali clienti. Ma di solito un biglietto da visita ci offre molto di più di semplici recapiti telefonici, indirizzi di posta e siti web; ci racconta la personalità del brand e ne incarna in pochi centimetri anche la sua immagine pubblica. I dettagli in questo caso possono fare la differenza: ad esempio una business card con bordi colorati può indicare che l’azienda ripone grande attenzione alla propria immagine oppure semplicemente che sui bigliettini c’è stampato qualcosa di divertente e originale.
Bordi colorati per biglietti da visita particolari
Forse la cosa più “eccitante” delle business card con bordi colorati è che offrono numerose opzioni di scelta. Grazie agli inchiostri in CYMK infatti vi è l’opportuna di scegliere tinte e sfumature di ogni tipo che possono in qualche modo attirare l’attenzione dei prospect: effetti neon o metallici, color oro e argento, ad esempio, sono tra i più ricercati e utilizzati perchè appunto hanno la capacità di catturare anche gli sguardi più distratti. A volte basta il semplice luccichìo di un bordo argentato per catturare l’occhio curioso e interrogativo di un potenziale nuovo cliente.
Cartoncino più spesso per business card con bordi colorati
C’è una regola importante che va quantomeno tenuta in considerazione quando si vuole optare per un bigliettino da visita con bordi colorati: lo spessore della carta deve essere inevitabilmente maggiore rispetto a una business card standard. Se colore ci deve essere, insomma, che si possa perlomeno vedere con una certa chiarezza. Una carta spessa con bordo verniciato può fare la differenza, proprio come negli esempi che vi proponiamo qui di seguito. Date un’occhiata e fateci sapere cosa ne pensate lasciando un commento nella sezioni in fondo all’articolo. Grazie.