Adottare una strategia rebranding vuol dire mettere in atto un cambiamento nell’identità dell’azienda e del suo marchio.
Tale cambiamento si rende necessario quando vi è l’esigenza di modificare la comunicazione del brand e il suo modo porsi sul mercato.
Possono cambiare i valori e la filosofia di fondo, pertanto tutto deve essere adattato e rimodulato di conseguenza per un comunicazione più coerente ed efficace.
Tutto ciò può fare davvero la differenza per un’azienda che desidera rilanciarsi sul mercato.
Qui di seguito vi presentiamo alcuni interessantissimi esempi di rebranding avvenuti negli ultimi anni ad opera di marchi anche piuttosto conosciuti.
7 casi di rebranding strategico
Prendete ad esempio il caso del Buthan. Il Buthan è un piccolo Stato situato sulla catena montuosa dell’Hymalaya che ha sempre sofferto della concorrenza degli altri stati limitrofi per quel che riguarda il turismo. In collaborazione con l’ONU il Buthan ha messo in atto un’ottima strategia di rebranding basata sulla filosofia dell’ “Indice di felicità nazionale lordo” e sulla valorizzazione delle credenze e delle tradizioni locali che gli ha permesso di diventare in pochi anni una delle mete turistiche più ambite dagli occidentali.
Un altro caso di strategia di rebranding di successo è quella messa in atto negli ultimi anni da Coty, uno dei marchi di bellezza personale più conosciuti al mondo. Dopo l’acquisizione nel 2016 del concorrente Speciality Beauty Business, Coty ha rivisto completamente e radicalmente la propria immagine inglobando i valori del marchio acquisito e creando un nuovo sistema di credenze intorno al proprio brand.
Nel 2013 il gruppo bancario Co-operative e il suo presidente furono al centro di uno scandalo finanziario che compromise completamente l’immagine pubblica del brand. La strategia di rebranding che ne seguì puntò a ripristinare e a rinnovare l’immagine pubblica della banca attraverso progetti ed azioni di carattere etico allo scopo di riconquistare la fiducia di azionisti e clienti. Il tutto ovviamente accompagnato da un restyling del logo.
La strategia di rebranding di Airbnb ha quasi del miracoloso. Lanciata nel 2008 come semplice marketplace per proprietà immobiliari, Airbnb si è trasformato in una piattaforma di esperienze di soggiorno internazionale. Merito anche del cambio totale di comunicazione e di immagine, grazie a un logo costruito meticolosamente sui valori del brand: persone, luoghi e amore.
Così sono riusciti a dar vita a un marchio chiaro, accessibile e attraente.
Il rebranding può operare in maniera fruttuosa anche a seguito di scissione del marchio “madre”. Come successo ad esempio a Hewlett Packard che ha dato vita al brand HP da un parte e HPE dall’altra, la cui core vision è rappresentata dal brand di prodotto The Machine, il computer del futuro. Quest’aura futurista ha influenzato logicamente la progettazione e la concretizzazione dell’identità visuale del nuovo brand.
In quanto azienda specializzata nella creazione di sistemi parafulmini, GLPS aveva l’esigenza di dar vita a un’immagine che infondesse fiducia, affidabilità, sicurezza e soprattutto controllo. I fulmini, infatti, sono uno dei fenomeni più incontrollabili e imprevedibili. Il restyling operato a livello di logo ha cercato di andare esattamente in questa direzione e a nostro avviso ci è riuscito alla grande.
Burberry ha rappresentato per anni il lato tradizionale e di successo della moda. Dal 2006, grazie all’intelligenza e all’intraprendenza di un nuovo CEO, ha operato una strategia di rebranding e di comunicazione innovativa. L’azienda infatti ha inziato a coinvolgere i propri fan attraverso azioni mirate sui social media e affidando il restyling di immagine del brand a testimonial particolarmente apprezzati dal pubblico giovanile, ma senza per questo rinunciare allo stile “british” che ha sempre contraddistinto il marchio.