Avere fiducia in sé stessi è un requisito essenziale per avere successo nel mondo del lavoro di oggi.
Per i freelance in particolare avere autostima è molto importante: la competizione è molto agguerrita e non è facile rimanere sempre sulla cresta dell’onda.
Trattare e gestire il cliente inoltre è un lavoro aggiuntivo molto delicato e impegnativo che può portare via parecchio tempo alla parte operativa.
Così dicasi anche per tutta la parte burocratica che spesso diventa un vero e proprio collo di bottiglia.
Insomma, in questo scenario se non si ha la giusta autostima è un attimo lasciarsi andare e finire a terra, con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista emotivo ma anche strettamente materiale ed economico.
Come riuscire allora a rafforzare la propria autostima come lavoratore freelance?
L’arma a doppio taglio dell’autodisciplina
A volte il senso di colpa si allunga come un’ombra su di noi e ci ricorda in ogni momento che dobbiamo essere sempre performanti, attivi e disponibili.
Questo riduce il nostro bagaglio energetico e la nostra voglia di fare e di essere attivi.
Può sembrare un paradosso ma non lo è: più siamo rigidi e intransigenti con noi stessi più il nostro entusiasmo si affievolisce e le forze ci vengono a mancare. Non riusciamo ad essere sempre al top.
È un rischio molto comune tra i lavoratori freelancer.
L’autodisciplina, elemento indispensabile quando si lavora in proprio, può essere dunque un’arma a doppio taglio.
Da un lato è indispensabile essere disciplinati, imporsi regole e orari, per non far andare tutto all’aria; dall’altro però l’eccessiva intransigenza può essere controproducente e il rischio burn out è dietro l’angolo.
Le tre regole per rafforzare la tua autostima
Prima regola per l’autostima di un freelance? Capire quando arriva il momento di chiudere tutto e concedersi un periodo di relax, prima che sia troppo tardi.
E diamo subito anche la seconda regola: tu come freelance non sei tu come persona. Il lavoro e la professionalità sono una cosa; il tuo modo di essere nella vita privata è tutt’altro. Quindi non giudicarti mai come persona per i risultati che consegui sul lavoro. Il fallimento di un progetto andato male non è il tuo fallimento come persona. È fondamentale riuscire a mantenere questo distacco per condurre una vita serena, appagante e in pace con se stessi.
Terza regola per rafforzare la propria autostima: non guardare i tuoi competitor come avversari ma come possibili partner. La competizione è un’altra “brutta bestia”; può farti salire alle stelle quando le cose vanno bene, ma può deprimerti quando vanno male. Anche qui, ci vuole equilibrio (questa è la parola che devi sempre tenere a mente). Considera che un tuo competitor diretto molto probabilmente avrà i tuoi stessi problemi, le stesse ansie, le stesse paure. Solo che non te lo darà a vedere. In questi casi farsi la guerra può essere controproducente per entrambi. Non è forse più interessante, costruttivo e produttivo conoscersi e confrontarsi e magari valutare possibili partnership?
La competizione sfrenata, infatti, spesso va a braccetto con la solitudine. Ma noi siamo essere sociali e rendiamo di più quando facciamo squadra, non quando agiamo da soli. È sempre stato così fin dall’era dei cacciatori primitivi.
Chi fa per sé, fa per tre? No, assolutamente no.
Ti invitiamo a riflettere sui concetti esposti in questo articolo, ne va del tuo benessere psico-fisico.