Sarà nostalgia del weekend appena concluso ma oggi vogliamo parlare di loghi ed etichette, in particolare del percorso che si deve affrontare quando si vuole ottenere un logo birra artigianale (vanno molto di moda ultimamente) oppure un logo per un birrificio o comunque un marchio legato al mondo della birra che, inevitabilmente dovrà quindi finire su un’etichetta.
Abbiamo avuto alcuni contest su TalentGo per la realizzazione e lo studio del logo birra sia per birre artiginale che per birrifici, però per vedere il “passaggio” da “logo birra” a “logo etichetta” vediamo alcuni esempi di loghi famosi da cui emergono alcune evidenze.
Tra le marche più famose di birra prendiamo Heineken, Corona, Budweiser, Guinness, Carlsberg.
Stiamo parlando di popolarità del singolo marchio, non delle aziende, e speriamo che questo post possa essere d’aiuto per chi si sta approcciando a realizzare un nuovo logo per una birra.
Logo birra: il percorso dal logo all’etichetta
Il font
Mettendo a confronto i loghi di questi “colossi” notiamo subito una caratteristica fondamentale: il font. Questi brand hanno tutti un font distintivo più che un’icona distintiva. Chi punta sul corsivo, chi su un font “bastoni” chi sul “graziato”, comunque con elementi e caratteristiche distintive e riconoscibili: si veda la “N” di Guinness o le “C” di Carlsberg o Corona.
L’icona
Un caso curioso tra i marchi presi in considerazione è poi l’utilizzo dell’icona stessa. Elementi molto semplici posizionati non accanto al nome, ma sopra. Questo riguarda tutti i brand presi in considerazione. Addirittura Bud e Corona utilizzano lo stesso elemento (la “corona”) a cui rinunciano quando il marchio è posizionato sulle etichette (almeno nella versione “sopra” al nome).
L’etichetta
E proprio qui volevamo arrivare: le etichette. Non conosciamo tutti i manuali d’uso dei loghi sopra elencati però notiamo come i loghi e gli elementi presenti vengano “adattati” nelle etichette con la presenza di:
– nome (e quindi il font) che rimane l’elemento centrale e distintivo. Intorno ad esso si “costruisce” l’etichetta della birra, composta da molti elementi;
– testo descrittivo con le caratteristiche della birra
– data di fondazione dell’azienda e/o il luogo di origine
– diversi elementi grafici che riportano all’iconografia degli stemmi completando così l’etichetta
Logo birra: conclusioni
Quindi si parte sempre dal logo birra che si “arricchisce” di questi elementi diventando l’etichetta che tutti riconosciamo sugli scaffali.
Il logo è e rimane il punto di partenza fondamentale per creare l’etichetta, difficile pensare al percorso “inverso”.
Quando si affonta lo studio e la realizzazione di un logo per una nuova birra è opportuno concentrarsi sul “lettering” (si vedano altri esempi come Leffe, Tuborg, Foster’s…) nell’ottica di quello che sarà l’uso principale del logo, ovvero l’etichetta. Dagli esempi “famosi” ci sentiamo di sconsigliare di “puntare” su icone elaborate all’interno del logo che potrebbero solo “appensatire” il logo stesso e rendere poi l’etichetta illeggibile.
Cheers!
