Che cosa si intende per invisible design? Quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono? Come possiamo distinguere un progetto di invisible design? In questo articolo cercheremo di fornire alcune risposte in merito a questo concetto che ad alcuni potrà apparire quasi un ossimoro. Come fa infatti ad essere invisibile qualcosa che per definizione “vive” degli sguardi dell’utente? Il concetto di invisibilità in questo caso ha a che fare con qualcosa di ben diverso che trascende la mera “tangibilità” del segno grafico. Vediamo dunque di approfondire il discorso.
Invisible design = buon design
Innanzitutto, quando un progetto di design può essere definito buono o, se vogliamo, vincente? Risposta: nel momento in cui l’utente finale manifesta la propria sensazione di sentirsi nel posto giusto, di essere pienamente coinvolto nell’esperienza d’uso e di essere in grado di interagire attivimente e senza impedimenti con il “sistema”. Questo è l’invisible design, secondo la definizione data già tempo addietro dal fondatore di Information Architects, Oliver Reichenstein. Il concetto di fondo dunque è abbastanza semplice e intuitivo: quando si crea una pagina web o un’applicazione mobile o si sviluppano sistemi di interazione per dispositivi wearable, si sta progettando e dando vita a un certo tipo di comunicazione. Un buon design deve farsi invisibile per assecondare questo tipo di messaggio e favorire l’interazione macchina-utente.
Invisible design: tecniche di progettazione
Quali sono le tecniche con cui è possibile dar vita a progetti di invisible design in relazione ai diversi elementi che lo compongono? Vediamole in dettaglio:
Testi – Attraverso le parole è possibile comunicare un “tono” e stimolare una risposta emotiva da parte degli utenti. Si consiglia quindi di usare un linguaggio coerente con la reazione che si vuol suscitare. Anche il ritmo del testo è importante: il ritmo è musica e la musica è comunicazione.
Colore – Qualsiasi combinazione di colore è in grado di suscitare un’emozione, di comunicare qualcosa. La scelta cromatica della palette da utilizzare nel vostro progetto è uno dei fondamenti dell’invisible design.
Tipografia – anche la scelta dei caratteri tipografici è cruciale dal punto di vista comunicativo e delle emozioni/reazioni che si vogliono suscitare nell’utente. Ad esempio un font sans serif pulito e minimale trasmette un messaggio e sensazioni completamente differenti rispetto a un carattere più complesso ed elaborato.
Immagini – A seconda dei soggetti rappresentati nelle immagini (ma lo stesso vale per i video e le animazioni) e del loro modo di manifestare la loro emotività è possibile suscitare reazioni differenti nell’utente.
Icone – Anche le icone e gli elementi dell’interfaccia grafica votati alla user experience ricoprono un ruolo fondamentale nel veicolare un certo tipo di informazione/emozione e nel tradurre in concreto il concetto di invisible design.