Agli albori del cinema i titoli per film venivano realizzati come cartoline illustrate e quindi fotografati e inseriti all’interno della pellicola. Oggi l’arte grafica nel campo della cinematografia ha compiuto passi da gigante offrendo nuove opportunità in questo ambito specifico e assai particolare. I titoli per film (sia dal punto di vista grafico che semantico) anticipano in parte il contenuto della pellicola: dallo stile grafico e dal significato del testo, infatti, il pubblico può già farsi un’idea di ciò che sta per vedere. Per questo motivo l’arte grafica della titolazione può essere considerata un vero e proprio settore specifico della cinematografia. In questo articolo vediamo come quest’arte si è evoluta nel corso dei decenni parallelamente allo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche.
Titoli per film agli albori del cinema
Durante il periodo del cinema muto (dai primi del ‘900 al il 1930) i titoli per film erano tutto: scritte e commenti introducevano brevi sequenze di immagini in movimenti e spiegavano ciò che avveniva in scena anche con dialoghi diretti. Erano interamente realizzati a mano, fotografati e inseriti all’interno della sequenza; in bianco su sfondo nero, molto spesso le titolazioni e le scritte si rifacevano allo stile di movimenti artistici dell’epoca come l’Art Nouveau, l’Art Deco e l’Espressionismo; altre volte lo stile grafico del titolo “suggeriva” il genere di film in proiezione.
Il decennio d’oro di Hollywood
Nel decennio d’oro del cinema hollywoodiano (dal 1930 al 1940) il suono fece la sua comparsa all’interno delle pellicole e anche lo stile dei titoli per film mutò radicalmente. Le case produttrici ingaggiavano graphic designer provenienti dal mondo della pubblicità e commissionavano loro la realizzazione di titolazioni e testi grafici secondo uno stile che inevitabilmente si rifaceva al modernismo e al mondo dell’advertising. Lo studio del lettering e della tipografia divenne dominante in parallelo con l’aggiunta di effetti grafici particolari. I titoli inoltro avevano anche un funzione narrativa che preparava lo spettatore alla visione del film.
L’avvento della tv e del colore
Nei primi due decenni del secondo dopoguerra (’50 e ’60) con l’avvento della televisione quella della titolazione divenne una vera e propria arte in cui si cimentavano interi team di graphic designer e produttori grafici. Primordiali tecniche di animazione venivano utilizzate per creare titoli per film in movimento; elementi geometrici, immagini e caratteri tipografici erano combinati in modo da ottenere effetti di grande dinamismo. Iniziò a diffondersi l’idea che titoli e sigle potessero fungere da strumento promozionale per la pellicola e proprio per questo motivo buona parte del budget a disposizione dei produttori cinematografici era speso per la loro realizzazione.
Titoli per film e animazioni grafiche
A partire dai primi anni ’70 con l’avvento dei computer e delle tecnologie digitali tutto cambiò nuovamente e la commistione di tecniche e generi attraverso l’uso creativo del montaggio e degli effetti divenne il leit motif nella produzione di titoli per film e di parti grafiche testuali. Oggigiorno tutto questo è ancora più evidente e amplificato grazie in particolare allo sviluppo e alla diffusione di tecniche innovative di animazione grafica digitale in 3d.