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Guida al calcolo del punto di pareggio della tua attività di freelance

Se stai iniziando a leggere questo articolo forse è perché sei un freelance che lavora nel campo della creatività e della comunicazione web.

In quanto imprenditore di te stesso devi tener conto annualmente di guadagni e spese e far quadrare i conti.

Non hai uno stipendio fisso, ma devi giorno dopo giorno, mese dopo mese, guadagnarti il tuo stipendio.

Non è facile, lo so. Ma l’essere freelance ti dà anche tanti vantaggi che molto probabilmente ben conosci (altrimenti non avresti scelto questo mestiere).

Ad ogni modo per far quadrare i conti devi partire dalla consapevolezza di qual è il punto di pareggio della tua attività.

Di cosa stiamo parlando? Continua a leggere e lo scoprirai.

 

Conosci il tuo punto di pareggio per non competere al ribasso

punto di pareggio freelanceNel settore della creatività e del web la competitività è sempre molto forte e agguerrita.

Questo porta molti freelance a competere sul prezzo pur di ottenere qualche cliente in più, senza tuttavia considerare il fatto che guadagnare 10.000 euro da 10 clienti non è come guadagnare la stessa cifra lavorando su 5 progetti. È molto peggio!

Quindi, non competere mai al ribasso, ma cerca di distinguerti facendo valere le capacità e mostrando ciò che hai da offrire di diverso rispetto ai tuoi concorrenti. Ma questo è un altro discorso…

Per non rischiare di rimanere strangolato dalla competizione sul prezzo è fondamentale che tu conosca il tuo punto di pareggio. Cioè devi sapere fino a che punto puoi giocare al ribasso.

Per capirlo devi considerare e valutare quattro aspetti fondamentali:

Costi fissi.

Ogni attività d’impresa presenta dei costi fissi come ad esempio affitti, utenti, abbonamenti, ecc. Fai una lista di tutto ciò che rappresenta per te una spesa fissa e calcola il costo medio mensile (spese totali in un anno/12).

Costi variabili.

Devi anche considerare i costi variabili, cioè quelle spese che possono variare a seconda del tipo di lavoro che sei chiamato a fare. Ad esempio all’aumentare del numero di clienti può aumentare anche il costo di alcuni servizi.

Margine di contribuzione.

Il margine di contribuzione indica la cifra che può essere effettivamente spesa per coprire i costi fissi al netto dei costi variabili. Ad esempio se i costi variabili per una campagna di email marketing sono X e Y è il guadagno che ne deriva, il margine di contribuzione ai costi fissi è Z=Y-X.

Punto di pareggio.

A questo punto sei in grado di calcolare qual è il tuo punto di pareggio: devi semplicemente dividere il costo fisso totale per il margine di contribuzione. Tornando all’esempio dell’email marketing, se K è il costo fisso, il punto di pareggio sarà K/Z= n° di campagne necessarie per coprire i costi. In pratica devi semplicemente dedurre qual è il numero minimo di clienti o progetti che devi acquisire per coprire tutti i costi, dopo avere calcolato quanto in media un cliente ti costa (X) e quanto ti fa guadagnare (Y)

Ora sapendo qual è la soglia sotto la quale non puoi scendere puoi logicamente aggiungere la parte di guadagno e tarare il numero di clienti e le tue tariffe in base a quanto effettivamente desideri guadagnare. Conoscendo il tuo punto di pareggio sarai in grado di individuare e pianificare più facilmente la tua strategia di acquisizione clienti.

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