Nel corso degli anni Google ha costantemente cercato via via di migliorare le performance del suo algoritmo per l’indicizzazione e la ricerca di informazioni.
Obiettivo di Google infatti è sempre stato quello di poter offrire agli utento uno strumento di ricerca intelligente, ovvero in grado di interpretare e quindi soddisfare il reale “search intent” dell’utente.
Per far ciò ha rilasciato continui aggiornamenti dell’algoritmo che andassero esattamente in questa direzione.
In questo scenario i cosiddetti featured snippet hanno assunto un ruolo di primo piano per la SEO e quindi per l’indicizzazione dei siti web.
Secondo le direttive” dell’algoritmo i featured snippet servono per rappresentare contenuti in continuo aggiornamento, che cambiano nel tempo e che si riferiscono a “eventi” che accadono in tempo reale.
E ovviamente contenuti “evergreen”.
Cosa significa questo in concreto? Semplicemente che i featured snippet possono essere sfruttati per la SEO di contenuti di valore.
È finita da tempo ormai l’epoca di contenuti standardizzati, creati esclusivamente per “fregare” l’algoritmo.
Google ormai è un’entità intelligente e sa riconoscere ciò che è creato ad arte per l’indicizzazione e ciò che invece è davvero utile e appunto di valore per i propri utenti.
I featured snippet sono quindi uno strumento per dare agli utenti la possibilità di trovare, tra i miliardi di informazioni disponibili sul web, quelle più utili al suo scopo ovvero più in linea con il suo search intent.
Ma che cosa sono in concreto i featured snippet?
Hai mai notato quando effettui una ricerca come si presenta la prima pagina dei risultati (SERP)?
In cima trovi le Google Ads, cioè la pubblicità a pagamento degli inserzionisti.
Subito sotto puoi notare un riquadro con qualche riga di testo e un’immagine; e quindi i classici risultati di ricerca a seguire.
Quel riquadro è un featured snippet.
Vediamo di fare ulteriore chiarezza.
I featured snippet non sono le cosiddette instant answer, cioè le risposte che google fornisce a domande standar puntuali (ad esempio: “che tempo fa oggi?”);
né tantomeno il knowledge graph, il riquadro che appare a volte sulla destra quando si cerca un brand, un’azienda, una persona e un luogo in particolare;
né i più conosciuti rich snippet, quelle informazioni che appaiono nella descrizione di ciascun risultato di ricerca, come ad esempio le recensioni.
Quindi quali sono esattamente i featured snippet?
Possiamo in 4 categorie a seconda del tipo di contenuto che veicolano:
- paragrafi di testo (l’immagine dell’esempio sopra)
- liste numerate o puntate
- tabelle di contenuti
- video youtube (ovviamente…)
Come creo un featured snippet?
A questo punto la domanda sorge spontanea: come facciamo a dire a Google quale tipo di contenuto tra quelli appena elencati deve considerare come featured snippet?
Sfortunamente non esiste un “pulsante” per azionarli.
È Google attraverso il suo algoritmo che decide se un contenuto può essere classificato come featured snippet per una data parola chiave o query.
Ma allora tutto questo discorso è inutile, penserai…
Non è esattamente così.
Quello che devi fare per cercare di spingere Google a classificare i tuoi contenuti come featured snippet è quello di creare contenuti “evergreen” e di valore.
Dopodiché puoi sfruttare due parametri che possono aiutarti in questa classificazione: uno è semplicemente il meta tag description e l’altro sono i dati strutturati per la creazione dei rich snippet.
Il punto in conclusione è molto semplice. Se riuscirai a far percepire a Google che il tuo contenuto è di grande valore per gli utenti, non esiterà a classificarlo come featured snippet.
E la tua SEO ne guadagnerà tantissimo, stanne certo.