Ormai lo smart working non è più una novità per nessuno. Molte aziende hanno iniziato a farne largo uso al di là delle restrizioni e delle direttive anti covid-19 provenienti dalle istituzioni europee.
Hanno constatato che il lavoro a distanza non solo funziona ma può essere addirittura più produttivo di quello tradizionale in presenza.
Tuttavia, come ogni cosa in questo mondo, anche lo smart working ha i suoi pro e i suoi contro. Ad esempio per chi gestisce un’agenzia di marketing e comunicazione è lecito chiedersi: come gestire un team creativo da remoto in maniera efficace e produttiva?
La risposta a questa domanda non è assolutamente banale e anzi implica alcune importanti consiederazioni di fondo. Parliamone.
Partiamo da un fatto.
Quando i confini tra lavoro e vita privata si fanno più sottili, sia a livello di spazialità che di temporalità, i problemi inevitabilmente aumentano.
L’epoca industriale e anche quella post-industriale ci hanno insegnato a distinguere tra queste due sfere distinte della nostra vita.
Ci sembra del tutto normale svegliarci la mattina per andare al lavoro e poi tornare la sera per dedicarci completamente alla nostra vita privata. La distinzione ci appare netta e incontestabile. L’abbiamo fatta nostra.
Con lo smart working il paradigma “tempo di lavoro – tempo libero” è entrato in crisi e questo inevitabilmente ha delle ripercussioni sulla gestione della produttività aziendale.
Come gestire un team creativo da remoto, dunque?
Flessibilità che dai, flessibilità che ottieni
Bisogna partire da un presupposto ineludibile: lavorare da remoto richiede di abbandonare la rigidità dei limiti e dei confini.
Chi lavora da casa può essere distratto da certe incombenze domestiche e questo è fonte di tensione e stress durante il lavoro.
Per questo non dobbiamo essere troppo duri con noi stessi né con i nostri collaboratori. Lo stress è il vero nemico della produttività.
Lavorare nel proprio ambiente domestico può creare un cortocircuito mentale difficile da scardinare. Occorre quindi essere flessibili con gli altri e con se stessi cercando di instaurare un clima di mutua comprensione e condivisione.
Dopotutto i problemi della quotidianità sono problemi che hanno tutti.
Stabilire i limiti con l’esempio
Anche se libere le persone hanno bisogno di limiti e riferimenti a cui aggrapparsi.
Chiedi ai tuoi dipendenti collegati da remoto di definire l’orario delle loro disponibilità settimanali, mensili e giornaliere e così fai anche tu.
Sì, perché l’esempio concreto è più utile ed efficace di qualsiasi imposizione o direttiva calata dall’alto.
Il benessere della persona è il benessere dell’azienda.
Come gestire un team creativo da remoto senza tenere conto del benessere psicofisico dei suoi componenti?
È semplicemente impossibile.
Fai dei check-up periodici ai tuoi collaboratori a distanza, sottoponendo loro brevi sondaggi e chiedendo feedback circa il loro stato emotivo.
Stare bene aiuta a produrre di più e meglio, senza ombra di dubbio.
Aspettative che cambiano
Il lavoro in presenza e il lavoro da remoto rappresentano due mondi completamente differenti, all’opposto.
Di questo dobbiamo essere consapevoli. È inevitabile quindi che anche le aspettative siano diverse.
Cambiano i tempi di lavoro e quindi cambiano le deadline.
È fondamentale comunicare le aspettative dell’azienda sul lavoro del team ad ogni singolo membro.
Condividere gli obiettivi è il primo passo perché le persone possano raggiungerli.
In questo articolo abbiamo visto 4 differenti necessità nella gestione di un team creativo da remoto. Il tutto potrebbe essere riassunto in questa frase: aiuta in ogni modo i memebri del tuo team a ottenere il massimo da loro stessi, per il loro benessere e quello della tua azienda.