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Come funziona l’algoritmo di tik tok

Ci sono due piccole paroline che negli ultimi mesi sono sulla bocca di tutti i social media marketer: Tik Tok.

Due paroline che generarono reazioni di superficialità o, ancora peggio, di diffidenza nella maggior parte degli utenti (e purtroppo anche dei professionisti del settore) al di sopra dei 25 anni.

Sembra di sentire le stesse frasi che si ascoltavano appena 3, 4 o 5 anni fa a proposito di Instagram: “È un social per ragazzini”, “Si pubblicano solo contenuti divertenti”, “Non è adatto a chi fa business”, e così via…

Ma poi sappiamo come è andata a finire in quel caso.

 

Non fare l’errore di snobbare Tik Tok

La verità è un altra: Tik Tok è il social media che attualmente presenta il maggior trend di crescita sul mercato.

Chi opera nel settore del digital marketing in primis, ma anche tutti coloro che hanno un business online, non possono non considerare questo semplice, ma incontrovertibile, fatto.

Se Tik Tok è in crescita significa che sempre più persone e non solo i “ragazzini” stanno iniziando a utilizzarlo.

Invece di assumere un atteggiamento snobistico, che non è utile a nessuno, sarebbe invece opportuno iniziare a chiedersi come funziona l’algoritmo di Tik Tok e come posso sfruttarlo per veicolare contenuti creati ad hoc sul mio business.

 

La visibilità organica su Tik Tok

Prima di rispondere a questa domanda, però, dobbiamo tenere a mente un fatto molto importante: Tik Tok è una piattaforma in grande evoluzione e ciò che è valido oggi può non esserlo più tra qualche mese.

Un altro fatto da considerare riguarda proprio la fase storica che questo social sta affrontando.

Come già successo in passato per Facebool e Instagram, in questa prima fase Tik Tok è concentrata sull’acquisizione di nuovi utenti (di qui lo slittamento del target, non più solo ragazzini, ma anche giovani e adulti).

Questo si traduce in un’elevata organicità dei post.

L’algoritmo di Tik Tok al momento garantisce una visibilità organica superiore al 100%.

Ciò significa che ogni post, se realizzato nel modo giusto, viene visto mediamente da un pubblico più ampio rispetto alla ristretta cerchia di follower del profilo.

Un grande vantaggio per chi, ORA, decide di entrare nella piattaforma e iniziare a pubblicare i propri contenuti.

Tra qualche mese verosimilmente, quando Tik Tok deciderà che è arrivato il momento di monetizzare, tutto questo sarà molto difficile da ottenere.

In estrema sintesi: chi entra ora in Tik Tok acquisirà un grande vantaggio rispetto a chi entrerà poi.

 

Dentro la macchina: come funziona l’algoritmo di Tik Tok

La qualità e il tempo su Tik Tok

Ma cerchiamo di capire più in dettaglio come funziona l’algoritmo di Tik Tok e quali parametri è bene considerare quando si pubblica un video (ricordiamolo, massimo 60 secondi).

Il tempo su Tik Tok è fondamentale. I contenuti sono brevissimi e la capacità di catturare l’attenzione degli utenti che scorrono il feed è ciò che fa la differenza.

Quindi, la qualità dei contenuti è un parametro importantissimo.

Il punto è però che creare contenuti di qualità in pochi secondi non è semplice; occorre forse rivedere il concetto di “qualità” riguardo a Tik Tok.

Ad esempio anche Youtube è una piattaforma video, ma sicuramente la qualità in quel caso non può essere espressa in 60 secondi o meno.

Mettiamola così: Youtube è una piattaforma video di approfondimento (content consumption), mentre Tik Tok è una piattaforma video di “scoperta” dei contenuti (content discovery).

Per questo il tempo è così importante. In pochi secondi devi riuscire a catturare l’attenzione e possibilmente invogliare l’utente a compiere un’azione.

 

Tik Tok, Tik Tok, Tik Tok…il tempo passa

I due parametri che definiscono il tempo su Tik Tok e che quindi sono anche indicatori della qualità del tuo contenuto sono:

1) Il tempo di visualizzazione
2) La percentuale di completamento

Il primo indica appunto il tempo in termini assoluti che un utente “investe” sul tuo post. Più la media tra gli utenti è alta, ovviamente, più l’algoritmo di Tik Tok valuta il tuo contenuto come rilevante e quindi lo farà vedere ad altri utenti, innescando un circolo virtuoso (viralità).

Il secondo invece indica quanto tempo in percentuale l’utente “investe” sul tuo post. Quindi ad esempio, 30%, il 40% e il 50% sulla durata complessiva del contenuto video. Anche in questo caso maggiore è la percentuale, maggiore è la valutazione che l’algoritmo fa del tuo contenuto.

Ma non sempre è così.

Infatti questi due fattori apparentemente sembrano indicare la stessa cosa, ma in realtà c’è una bella differenza. Un fatto da considerare è che un video su Tik Tok può durare al massimo 60 secondi, ma volendo anche solo 3 secondi.

Nel secondo caso è facile raggiungere una percentuale di completamento del 100%. Quindi questo porterebbe a dire che video corti hanno maggiore visibilità organica.

D’altro canto però 3 secondi rappresentano un tempo di visualizzazione molto basso (fattore 1).

Ecco allora che per “piacere” all’algoritmo di Tik Tok occorre trovare il giusto compromesso tra durata e qualità.

Un contenuto non deve durare troppo poco, ma non deve durare nemmeno troppo (a meno che non sei così bravo da creare video che incollano letteralmente lo spettatore allo schermo).

In conclusione, è nella ricerca di questo compromesso che sta la difficoltà nel pubblicare contenuti su Tik Tok. Occorre fare dei test e capire qual è il contenuto migliore, il formato migliore e il tempo più adeguato per rappresentarlo.

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