Con l’avvento delle tecnologie digitali la brochure aziendale sembrava essere passata di moda e invece eccola ancora qua, “regina” tra gli strumenti di marketing più pervasivi ed efficaci in mano alle imprese. E’ dunque importante sapere come si crea una brochure vincente e allo stesso tempo conoscere quali sono i meccanismi sottesi alla progettazione di un buon opuscolo promozionale. Vi rimandiamo per questo alla lettura di un post di all’incirca un anno fa in cui vi fornivamo qualche utile consiglio su come realizzarla. Di contro però vi invitiamo anche a valutare la possibilità di affidare la realizzazione della vostra brochure aziendale ai creativi e ai copwriters della nostra community.
La brochure aziendale “sbagliata”
In questo articolo invece, rispetto al post dello scorso anno, vogliamo intraprendere un percorso quasi inverso, cercando di mettere in evidenza quali sono i principali errori che vengono commessi nella creazione di una brochure aziendale. E’ bene far tesoro di queste valutazioni prima di mettersi al lavoro, perchè una brochure “sbagliata” può mandare in fumo un’intera strategia di marketing studiata ad hoc per promuovere ad esempio una nuova linea di prodotti. In particolare ci concentreremo sugli errori commessi a livello testuale rimandando ad altro eventuale articolo quelli concernenti l’impostazione grafica.
Brochure aziendale: ciò che non bisogna fare
Titolo – Si è soliti pensare che il titolo di una brochure debba per forza contenere il nome dell’azienda. In verità sin dal titolo è meglio focalizzarsi sulle esigenze del cliente utilizzando una “call to action” che inviti l’utente a sfogliare l’opuscolo e lo convinca che troverà sicuramente una risposta al suo problema.
Scopo – E’ fondamentale conoscere qual è lo scopo finale della brochure aziendale che si vuole realizzare e in particolare la strategia promozionale complessiva che l’azienda intende attuare. In tal senso è sempre meglio restringere il campo è trattare una nicchia particolare piuttosto che parlare di tutta la gamma di prodotti. Questo tipo di opuscoli promozionali sono del tutto inefficaci.
Parlare dell’azienda – Questo è l’errore più comune e anche più pericoloso: la brochure non deve parlare in modo dettagliato dei prodotti o dei servizi; deve invece parlare del cliente e delle sue necessità e dei suoi desideri.
Grammatica – Sembrarà banale, ma bisogna fare davvero molta attenzione a questo aspetto. Una brochure scritta male non ha nessuna possibilità di successo.
Call to action – Già dal titolo è bene invitare l’utente ad agire. Una brochure puramente descrittiva e con scarsa propensione all’engagement non ha ragione di esistere!
Incongruenze – Attenzione a livello di contenuti alle inconsistenze e alle incongruenze. Molto spesso capita di leggere brochure aziendali assurde in cui si dice tutto e il contrario di tutto nella stessa pagina!
Solo carta – E’ vero il cartaceo esercita ancora un fascino notevole ma sarebbe un errore non prendere in considerazione al possibilità di creare la brochure aziendale in formato digitale, anche solo per il fatto che può essere veicolata in modo assai più diffuso e veloce.
Nella speranza di aver fugato ogni dubbio su come scrivere una buona brochure aziendale vi invitiamo a dare un’occhiata ai nostri contest per copywriter o eventualmente ad aprirne uno voi se avete bisogno di un opuscolo promozionale per il vostro business. In più vi forniamo anche qualche buon esempio da cui prendere ispirazione.
Buon lavoro a tutti!
Immagine da hongkiat.com