Nonostante gli sforzi dell’industria creativa occidentale e il potere della globalizzazione, i principi fondativi del design giapponese rimangono ancora oggi avvolti nel mistero.
Dietro ci sono una mentalità, una storia e una cultura totalmente differenti dalla nostra. E alla fine sappiamo sorprendentemente poco sul “come” e il “perché” i giapponesi realizzano siti, progetti tipografici, di branding e packaging in “quel” modo.
In questo articolo ci chiediamo in particolare quali sono le caratteristiche principali di un pacakging giapponese.
Il mistero del packaging design giapponese
Generalmente la nostra idea di packaging design giapponese si riduce a confezioni coloratissime, con caratteri cubitali e personaggi “Kawaii”. E in effetti facendo un “giro” online ci si imbatte solitamente in immagini di questo tipo. Alcune sono “passabili”, altre invece…soprassediamo.
La verità è che è del tutto normale trovare packaging di questo tipo nell’alveo della produzione tradizionale in qualsiasi settore (dal cibo alla tecnologia) e continente. Ciò che tuttavia distingue il packaging design giapponese “commerciale” è proprio l’utilizzo di questi simpatici pupazzetti che fanno parte della cultura moderna nipponica.
Tuttavia è confortante sapere che l’arte del packaging giapponese va ben oltre la realizzazione di tradizionali confezioni colorate. Esiste infatti tutto un movimento minimalista che è alla ricerca di equilibri armonici più sottili e meno banali.
I designer più in gamba e scafati riprendono i motivi “classici” del product design e tentano (spesso con grande successo) di rielaborarli in un ottica moderna, armonica e al passo con i tempi. In particolare è l’armonia con la natura e il paesaggio a rappresentare un valore aggiunto del packaging design giapponese.
Non ne siete convinti? Date un’occhiata agli esempi davvero stilosi che abbiamo raccolto qui sotto per voi. Che ve ne pare?
