Il 2020 sarà tristemente ricordato come l’anno della pandemia da covid-19, ma non solo.
Un altro evento epocale si è registrato negli utlimi 12 mesi di cui non tutti sono a conoscenza ma che è destinato a influenzare il futuro dell’arte.
Stiamo parlando del fenomeno della cosiddetta crypto arte.
Crypto che??
Se non ne hai mai letto o sentito parlare, non preoccuparti, siamo qui per spiegarti (quasi) tutto.
Quindi iniziamo!
Partiamo dalle basi: che cos’è la crypto arte?
Ce lo facciamo dire da uno dei crypto-artisti italiani più in voga del momento, le cui opere stanno letteralmente andando a ruba oltreoceano.
Lui si chiama DotPigeon ed è un creatore di tele digitali.
“La crypto arte è semplicemente arte. La vera rivoluzione è il poter finalmente autenticare un’opera fatta digitalmente. Questo dà lo spazio a tutta una serie di artisti digitali – fino a oggi ignorati dal panorama artistico – di poter essere considerati tali tramite l’autenticazione e il concetto di scarsità delle loro opere” ha dichiarato di recente al corriere.it
Le sue opere, di cui vi mostriamo alcune riproduzioni più sotto, hanno caratteristiche bene precise, dall’ambientazione domestica alla presenza dell’artista stesso sul luogo della rappresentazione (rigorosamente con passamontagna).
Ok, questo dal punto di vista artistico. Ma dal lato crypto? Cioè perché si chiama crypto arte?
Un’opera digitale possiamo dire che fino a pochi mesi fa non avesse un gran valore per il semplice fatto che poteva essere replicata innumerevoli volte senza che si riuscisse a capire quale fosse il file originale dell’opera, il primo realizzato.
Grazie alla registrazione su blockchain e al rilascio di token non fungibili, cioè non interscambiabili, da associare all’opera, questa viene ad assumere il valore dell’unicità.
In buona sostanza un’opera di crypto arte diventa unica e può essere facilmente distinta dalle sue copie grazie alla transizione registrata come blocco su blockachain che, come sappiamo, è praticamente immodificabile ex-post.
Questo in buona sostanza significa che oggi grazie agli NFT (non fungible token) l’opera digitale può avere la stessa “rispettabilità” e “dignità” dell’opera d’arte fisica.
Questo apre scenari a dir poco interessanti e soprattutto a mercati incredibilmente floridi e “aperti” in cui nuovi artisti digitali si affacciano sulla scena riscuotendo il successo che meritano.
Anche tu potresti essere uno di loro…