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Il data driven marketing è l’unico possibile oggi

Che cosa fanno le tecnologie digitali se non ridurre la realtà analogica a puri e semplici dati?

Questa di fatto è la loro vera essenza. La realtà, che è fatta non solo di oggetti ma anche di comportamenti umani, viene presa, vivisezionata e ridotta a numeri.

Perché lo facciamo? I numeri, i dati, possono essere manipolati, correlati, elaborati, scambiati per fare previsioni a breve termine, per prevedere il futuro imminente.

E che cos’è il marketing se non la capacità di prevedere e indirizzare i nostri futuri comportamenti di acquisto?

Ecco perché oggi, nell’età del digitale, di fatto il data driven marketing, ovvero il marketing basato sull’analisi previsionale dei dati, è l’unico realmente possibile. L’unico in grado di alzare il livello della competizione.

Data driven marketing: il marketing che legge la mente

mano con graficoI benefici di un tale approccio, dal punto di vista di chi fa business, sono indiscutibili. Il data driven marketing ha come primo obiettivo la personalizzazione totale dell’esperienza d’acquisto.

Diversi case study dimostrano concretamente che gli utenti sono maggiormente attratti e propensi alla conversione quando il brand li chiama per nome, offre loro consigli basati su precedenti acquisti e dimostra di considerare le esperienze già consumate con il brand stesso.

Questo avvicina l’utente finale al brand, lo fa percepire come amico, addirittura come confidente, come una vera e propria persona che è in grado di capire fino in fondo i suoi desideri e le sue aspirazioni.

Come se leggesse nella sua mente.

Tutto ciò si traduce in una maggiore chiarezza e rapidità nel prendere le decisioni giuste, nel fare l’acquisto giusto al momento giusto.

La raccolta automatizzata e l’analisi dei dati permette tutto questo, ma mette i nuovi marketer di fronte ad alcune sfide importanti.

 

Le sfide del marketing basato sui dati

Lavorare con i dati richiede infatti una grande conoscenza dei comportamenti umani abbinata alla capacità di selezionare, leggere e interpretare i dati che gli algoritmi rilevano (input) e poi rilasciano (output).

Tali abilità presuppongono uno studio approfondito e costante e questo è proprio ciò che fa il data analyst.

La grande sfida che i marketer si trovano a dover affrontare oggi è proprio quella di riuscire a “ripulire” la grande mole di dati che le macchine offrono; saper scegliere quelli giusti e essere capaci di fare correlazioni pregne di significato e non arbitrarie.

Per fare tutto ciò occorrono strumenti sempre aggiornati e finanziamenti adeguati.

Perché, parliamoci chiaro: la (vera) conoscenza richiede tempo e denaro.

 

4 step per una strategia data driven marketing

Ma come si definisce una strategia data driven marketing? Dopo aver enunciato i principi fondamentali passiamo alla pratica.

I passaggi da compiere sono essenzialmente 4:

1) Investire nella dotazione tecnologica: tool di automation, piattaforme di analisi, software e CRM. Servono gli strumenti per poter raccogliere e analizzare i dati, quindi inevitabilmente occorre partire da lì.

2) Definire obiettivi e buyer personas: qualsiasi strategia di marketing non può non partire dalla domanda di mercato e dai bisogni concreti delle persone. Identificare le buyer personas è fondamentale per un corretto interfacciamento con gli algoritmi e per definire gli obiettivi di business.

3) Concentrati sul “chi” fa “cosa” e poi sul “come”: la definizione della buyer persona consente di porre il focus sul CHI, sull’utente finale. Anche in una strategia di marketing guidata dai dati non bisogna dimenticare che la persona deve essere sempre messa al centro.

4) Definiti gli step precedenti non rimane che “accendere le macchine” e iniziare a far lavorare gli algoritmi. Attraverso i dati ottenuti e alla loro lettura (Data Analysis) sarà possibile personalizzare ogni minimo aspetto della tua strategia di marketing.

Pronto per cominciare il lungo viaggio nello sterminato mondo dei dati?

Photo credit: Freepik

 

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