L’empatia è una virtù umana di inestimabile valore. Ed è anche la caratteristica dominante di uno dei trend più in voga negli ultimi tempi in ambito grafico. Si sente infatti sempre più speso parlare di empathic design. Che cos’è? Che cosa significa esattamente questa espressione?
L’approccio empatico al design
Molti designer ritengono che per poter interpretare nel migliore dei modi le richieste del cliente occorre comprenderne a fondo le esigenze. La creazione di un legame solido ed empatico con il cliente permette quindi di capire meglio ciò che egli realmente desidera.
Ma va da sé che l’empatia non è uno strumento qualsiasi che estraiamo dalla nostra cassetta degli attrezzi nel momento del bisogno. È qualcosa che richiede tempo ed esercizio. È un modo di vivere il design in modo più profondo e al tempo stesso più libero.
Siamo più o meno tutti abituati a costruire legami empatici con i nostri familiari e i nostri amici. Tuttavia quando si tratta di estranei e per di più clienti, diventa più difficile adottare lo stesso tipo di approccio. Ci vuole esercizio per allenare la capacità a lasciarsi coinvolgere senza rimanere intrappolati.
Come sviluppare progetti di empatich design
Ci sono diversi modi per sviluppare l’empathic design, o meglio, diversi “comportamenti”. Vediamoli insieme.
Viaggiare, vedere posti nuovi ed entrare in contatto con culture diverse sono esperienze che possono certamente aiutare ad “allenare” la vostra empatia. Se non avete la possibilità di spostarvi con frequenza, potete dilettarvi con la visione di documentari e letture e cercare di entrare in contatto con tutto ciò che è differente rispetto alla vostra quotidianità.
Fare volontariato è un’altra attività che può aiutarvi a sviluppare una maggiore apertura verso le esigenze degli altri. In fondo l’empathic design ha a che fare con una sorta di spinta altruistica per cui tutto ciò che vi porta a socializzare e entrare in empatia con il diverse rappresenta un ottimo modo per allenare questa attitudine.
La fase di studio e ricerca è molto importante per la buona riuscita di un progetto. È proprio in questa fase che occorre costruire rapporti con il vostro target. Ad esempio, se dovete realizzare il logo o la grafica web per il sito di un ambulatorio privato, una buona idea è fermarsi a parlare con dottori e infermieri in modo da portare alla luce le esigenze comuni del target.
Dar vita a un progetto di empathic design, tuttavia, non significa solamente cercare di “sentire” e interpretare al meglio le esigenze del commettente, ma anche tenere in considerazione l’emotività dell’utente finale. Quindi è sempre bene chiedersi quale potrebbe essere l’impatto che gli utenti avranno con il vostro progetto anche in base ai differenti stati emotivi.
Infine mettetevi sempre nei panni dell’utente finale in modo concreto e pratico, cioè utilizzando i device più comuni come desktop pc, smartphone e tablet per navigare all’interno del sito realizzato (ad esempio…). Questo è un ottimo modo per trovare tutti i difetti e i bug.
