Sul nostro blog abbiamo già scritto in passato di funnel marketing e in particolare abbiamo cercato di capire cosa sono, a cosa servono e a come si creano.
Torniamo sull’argomento analizzando il caso specifico di un funnel su mobile.
Sappiamo infatti che ormai la maggior parte delle ricerche sul web avviene tramite smartphone ed è quindi lì che le strategie di lead generation possono avvere successo.
Struttura di un funnel su mobile
La struttura di un funnel su mobile segue quella classica di una customer journey di acquisizione lead:
- Testa del funnel: awareness, consapevolezza del brand.
- Corpo del funnel: nurturing, costruire una relazione.
- Coda del funnel: conversione, acquisizione del cliente.
Un funnel su mobile, dunque, segue lo stesso percorso di un funnel per così dire “classico”. Tuttavia le varie fasi vanno sviluppate in modo peculiare allo strumento di navigazione utilizzato.
Nella parte alta del funnel (la “testa”) l’obiettivo è quello di far conoscere il brand e creare la consapevolezza negli utenti di come può essere loro utile.
SEO, social media, recensioni, contenuti di vario genere rappresentano le “vie” attraverso cui gli utenti possono entrare nel funnel e intraprendere il percorso che li porterà all’acquisto finale.
Una volta entrato l’utente deve trovarsi di fronte a qualcosa di estremamente semplice e intuitivo che lo aiuti a trovare ciò che sta cercando.
In questo caso una buona landing page ottimizzata per il mobile è quello che serve. Pulsanti e icone devono essere finalizzati a condurre l’utente in pochi click alla call to action principale, ovvero l’acquisizione del contatto (email, indirizzo e/o numero di telefono).
La fase centrale del funnel: il valore di una relazione duratura
Dopo aver acquisito un contatto diventa fondamentale stabilire una relazione e “alimentare” il rapporto con il potenziale cliente.
Questo è ciò che avviene nella parte centrale del funnel.
Si tratta di una fase fondamentale perché di fatto è qui che l’utente, che ha manifestato un interesse lasciando il proprio contatto, percepisce il valore che può ottenere da una relazione duratura con il brand.
Ed è quindi in questa fase che risulta molto efficace rilasciare contenuti di valore gratuiti.
La content strategy è utile non solo per accrescere la considerazione che l’utente ha del brand ma anche per segmentare il pubblico e quindi riuscire, step by step, a fornire contenuti sempre più mirati e personalizzati.
Dalla relazione alla conversione
La relazione si sviluppa secondo una logica di reprocità (dare-avere) che convoglia i lead potenzialmente interessati all’acquisto nella parte finale di un funnel su mobile, la fase di conversione.
È in quest’ultima fase che gli utenti più “caldi” verranno indirizzati verso un’offerta specifica e personalizzata in modo da massimizzare le conversioni.
Ovviamente non tutti gli utenti che all’inizio sono entrati nel funnel procederanno all’acquisto, ma questa “scrematura” permetterà di segmentare e personalizzare la comunicazione adottando anche strategie di remarketing.
Come vedi la creazione di un funnel su mobile, dal punto di vista concettuale non ha nulla di “strano” o diverso.
La logica è sempre la stessa e consiste nell’attrarre le persone interessate, offrir loro gratuitamente contenuti di valore tramite cui instaurare una relazione, e quindi proporre un’offerta mirata, ad hoc, difficile da rifiutare.
Facile, no!?