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Nomi per aziende: 10 errori da non fare nella creazione del naming

La definizione del naming è, insieme alla creazione del logo (le due cose sono ovviamente correlate tra loro), uno dei momenti cruciali nella costruzione della brand identity. Rappresenta quindi un passaggio iniziale estremamente importante che non deve essere in alcun modo sottovalutato: occorre ponderare la scelta prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco nella definizione dell’identità aziendale. I nomi per aziende rispondono quindi ad esigenze differenti a seconda del tipo di business e dell’immagine che si vuole costruire per attirare il proprio pubblico.

Nomi per aziende: bad practices

nomi per aziende

Appurata la rilevanza che la definizione di nomi per aziende riveste dal punto di vista del marketing ci sembra utile e opportuno segnalarvi quelle che possono essere considerate le bad practices del naming. Vediamo dunque quali sono i 10 errori da non fare nella scelta del nome per il vostro business:

1 – Trattare la scelta del naming come un pensiero aggiunto, qualcosa in più o ancora peggio di superfluo. Come abbiamo chiarito poco fa, la definizione dei nomi per aziende è un’operazione per nulla banale da cui può dipendere, senza esagerare, il successo del vostro business.

2 – Dimenticare che il naming ha una valenza strategica oltre che creativa. Molte aziende non spendono tempo sufficiente nel valutare l’aspetto strategico della scelta: un buon nome infatti non deve essere solo “creativo” ma deve anche comunicare in maniera opportuno la personalità del brand e il suo posizionamento sul mercato.

3 – Sottovalutare l’importanza di un buon brief creativo nella definizione di nomi per aziende. Dopo avere definito i perametri strategici della scelta, ovviamente entra in gioco anche l’aspetto creativo e un buon brief può certamente essere di aiuto. Quindi sintetizzando potremmo considerare vera la seguente equazione: naming = strategia + creatività.

4 – Confondere la necessità di descrivere con quella di differenziare la propria attività. Un errore tipico è quello di pensare che un nome descrittivo possa andare sempre bene perchè più facile da ricordare. Tuttavia se avete la necessità di distinguervi dalla concorrenza allora può essere più opportuno pensare a un naming meno comune e più incisivo. In realtà entrambi gli approcci possono essere validi, l’importante è sepere quel che si fa e perchè lo si fa.

5 – Trascurare le questioni legali relative al marchio. Prima di iniziare qualsiasi azione ponderare bene quali sono i nomi da evitare e quali sono realmente disponibili se non si vuole rischiare di incappare in odiose dispute legali con la concorrenza.

6 – Nel mondo globale e dell’iperinformazione in cui viviamo oggi è pericoloso non considerare le implicazioni linguistiche che derivano dalla scelta di nomi per aziende che possono assumere significati diversi e talvolta poco opportuni a seconda dei contesti.

7 – Scegliere solo considerando il proprio gusto e punto di vista. Il pensiero soggettivo indubbiamente riveste un ruolo importante nella scelta di nomi per aziende. Tuttavia non deve essere l’unica. L’analisi quantitativa sulle effettive possibilità di successo deve essere compiuta tenendo conto dei rischi che tale scelta può comportare.

8 – Pensare che ogni cosa abbia bisogno di un nome. Non è sempre così soprattutto all’interno di una naming strategy più ampia in cui il singolo prodotto, tecnologia o idea rappresenta solo uno dei tanti aspetti della brand identity.

9 – Insistere su nomi per aziende non più rilevanti. Può succedere che a causa di una redifinizione della propria attività il nome ad essa possa non essere più consono. In questo caso è bene pianificare una nuova naming strategy con un fase di transizione studiata ad hoc.

10 – Credere che l’identità del brand si riduca solo alla scelta del nome. Può sembrare una cosa strana, ma in realtà molti pensano che un buon logo e un nome azzeccato siano sufficienti da soli a incarnare la brand identity. Assolutamente no! La brand identity è un processo in divenire nel tempo non un’entità astratta e immutabile.

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