La prima cosa in cui si deve cimentare una startup è la scelta del nome. Stessa sorte tocca ai responsabili di un nuovo prodotto da lanciare sul mercato: si conoscono le caratteristiche, il funzionamento, il modello di business, il mercato e la concorrenza… ma non si conosce il nome.
Che si tratti di un’azienda che deve essere lanciata sul web, un prodotto innovativo (e oggi quale prodotto non lo è) o il nome da dare al proprio figlio c’è poca differenza.
Le difficoltà sono molteplici e spesso mettere d’accordo tutto il team è un’impresa titanica.
Le aspettative che si creano attorno alla creazione di un nuovo nome sono molteplici: si deve capire chi è l’azienda, cosa fa, la cosiddetta “mission”, la “vision” e magari anche il territorio di competenza. Possibilmente tutto questo deve essere racchiuso in una sola parola, e magari il nome scelto deve essere anche registrabile liberamente con il .com e .it.
Nient’altro?
Messa in questi termini sembra un’impresa impossibile. Meglio tenersi il nome del fondatore, usare un acronimo dei soci o, nel caso di un prodotto, si può addirittura arrivare, per disperazione, ad utilizzare la sigla che ha accompagnato tutte le fasi di progettazione.
Un’altra soluzione è quella dei contest creativi che permettono al cliente di ricevere decine di proposte sulla base delle indicazioni fornite e a fronte di un budget prestabilito.
La modalità del contest permette di valutare un’ampia gamma di soluzioni e, sopratutto, di “affezionarsi” ad alcune di queste. Infatti per un nome il processo di “maturazione” è molto importante. Dopo anni di presentazioni (sia “lato cliente” che “lato creativo”) possiamo affermare che difficilmente ci si trova davanti ad un nuovo nome per un nuovo prodotto che “faccia subito saltare sulla sedia” il committente: occorre tempo, ricerche, e (cosa più importante) la possibilità di confrontare molti nomi per rendersi conto delle potenzialità della proposta vincente e arrivare al nome giusto.
Questo è quello che succede con i contest di TalentGo: in media un cliente riceve 200 proposte di nome in 10 giorni e può fare tutti i controlli, i confronti e le ricerche che ritiene opportune per rendersi conto del “nome giusto” con cui andrà a battezzare il nuovo prodotto o la nuova start-up.
E se il nome non dovesse bastare a riassumere tutti i significati richiesti, c’è sempre il pay-off… ma questo è un altro capitolo.
Scopri i naming contest di TalentGo.