Il problema dei rifiuti è un argomento molto dibattutto e attuale soprattutto nelle società occidentali, dove si sta pian piano prendendo coscienza delle tematiche legate alla salvaguardia ambientale. In particolare diverse realtà aziendali del comparto alimentare stanno cercando di mettere in atto nuove strategie di riduzione del packaging al fine diminuire la parte non commestibile dei loro prodotti. In realtà c’è chi si è spinto oltre arrivando addirittura a ideare e realizzare confezioni a “rifiuti zero” mediante l’utilizzo di un packaging edibile.
Confezioni commestibili: una storia iniziata 10 anni fa
Il concetto di packaging edibile in verità non è nuovo. Già una decina di anni fa la società australiana Plantic arrivò a progettare una bioplastica di amido di mais con coloranti vegetali per la confezione dei suoi prodotti alimentari. Nel corso degli ultimi mesi tuttavia alcune realtà hanno ripreso questo concetto elaborando nuove confezioni commestibili per i loro prodotti. Dal punto di vista del marketing questa nuova tendenza offre notevoli spunti tanto che il ruolo del packaging designer sta diventando indubbiamente sempre più rilevante e decisivo.
Gli esempi più recenti di packaging edibile
WikiCells lo scorso anno ha dimostrato a tutti che il nuovo packaging edibile può essere sicuro, gustoso e commercialmente “spendibile”. Date un’occhiata a questo splendido esempio di confezione commestibile ideata da David Edwards, professore dell’Università di Harvard, e realizzata grazie a un composto gelatinoso di alimenti naturali come frutta e alghe.
La società svedese Tomorrow Machines ha rilasciato questi tre incredibili prodotti confezionati con packaging edibile. Nel primo caso si tratta di una bottiglia di zucchero caramellato rivestita di cera, perfetta per l’olio d’oliva in quanto non interagisce con i grassi liquidi. Nella seconda immagine potete ammirare dei packaging in gel di alga commestibile ideali per contenere succhi di frutta e liquidi zuccherati. Infine il terzo esempio è una confezione di riso basmati realizzata con cera d’api e lettering in inchiostro di soia.
Un’altra idea geniale è quella avuta da Chelsea Briganti e Leigh Ann Tucker che hanno lanciato recentemente una nuova linea di tazze commestibili come alternativa ai mai troppo odiati bicchieri in plastica.
Infine date un’occhiata a questo incredibile esempio di packaging edibile: sembra una normalissima busta in plastica trasparente e invece si tratta di un sacchetto realizzato solo con componenti vegetali, è inodore e senza gusto e si scioglie completamente in acqua. Che ve ne pare?