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Quanto costa un logo? 5 fattori da considerare con attenzione

Premesso che i loghi gratis non esistono (come abbiamo avuto modo di spiegare con alcuni esempi in questi vecchi post) una delle domande che ci viene rivolta più spesso su TalentGo da parte dei clienti è “quanto costa un logo“?

Sembra strano ma anche se un logo presenta meno incognite rispetto ad un sito (di cui abbiamo parlato in questo post “quanto costa un sito web“) vedendo nel dettaglio quali sono le attività che compongono uno studio del logo, si può facilmente capire come sia difficile rispondere in modo preciso e assoluto alla domanda “quanto costa un logo“.

Per dare una risposta bisogna considerare diversi aspetti, e non parliamo solo del prestigio del designer o dell’agenzia che si incarica di realizzare il nuovo logo, parliamo di una serie di step più o meno obbligati che vanno dall’analisi di mercato alla registrazione del marchio.

Quanto costa un logo: il mercato in Italia

Abbiamo scritto il post “Logo gratis: i rischi da evitare” proprio perchè la prima fascia di prezzo per ottenere un logo è zero (per quanto quello ottenuto non possa essere definito “logo” come si legge qui).

Volendo poi esagerare in senso opposto vediamo come esistano dei loghi, o meglio degli studi e realizzazione di loghi aziendali, che sono stati pagati decine di migliaia di euro. Un caso è quello del logo Italia.it (100.000 euro nel 2007) oppure il logo della città di Salerno che, tra concorsi, conferme e smentite dei diretti interessati, ha visto allocare 200.000 euro (poi giustificati come spese di comunicazione in generale e non solo per il logo). Qui facciamo riferimento all’Italia ma (per evitare i soliti stereotipi) citiamo anche un recente caso estero: il logo di Londra 2012 infatti è costato quasi 600.000 euro (non mancando di suscitare polemiche).

A questo punto proviamo a fare chiarezza riportando una frase che racchiude le difficoltà di cui sopra e citiamo Bruno Ballardini, pubblicitario, scrittore e saggista italiano che, interrogato alcuni anni fa in merito al logo del museo di arte contemporanea “Madre” sosteneva: “occorre premettere che in questo settore tutto è molto relativo. Non si può facilmente valutare se un prezzo è congruo se non si tiene conto di vari parametri: tempo a disposizione e tempo realmente occorrente per la ricerca iconografica di anteriorità, tempi di consegna, costo della struttura e costo uomo per l’elaborazione delle proposte“. In quel caso la polemica riguardava il prezzo di 20.000 euro sostenuto per il logo del museo molto (troppo?) essenziale e privo di forza comunicativa o carattere distintivo.

quanto costa un logo

Quanto costa un logo: le fasi di realizzazione

Vediamo quali sono le variabili che rendono difficile dare una risposta secca alla domanda “quanto costa un logo“. Quelle riportate di seguito sono le principali fasi utili per la realizzazione di un logo. Per quanto necessarie non sono tutte strettamente obbligatorie (es. si può decidere di procedere successivamente con la registrazione) ma da questo si può capire come il costo varia in funzione del tempo e delle risorse allocate per ogni singola fase. Ovviamente se il cliente si fa carico della fase di analisi e brief si può partire direttamente con la realizzazione del logo, ma se si vuole un lavoro completo questi sono i principali step:

Analisi di mercato, è una fase spesso trascurata ma che dovrebbe precedere l’inizio di ogni lavoro creativo. Questo non vuol dire “copiare” gli altri, ma capire quali sono i punti cardine utilizzati dalla concorrenza. Questi potranno essere valutati decidendo se allontanarsi il più possibile o fare propri alcuni aspetti (magari è lo stesso settore merceologico che lo richiede, si vedano ad esempio i loghi per i dentisti).

– Definizione del brief, ovvero le linee guida che daranno gli spunti iniziali palesando eventuali vincoli in modo che le proposte siano attinenti alle aspettative del nuovo brand.

– Realizzazione del logo, è la parte centrale in cui si preparano le proposte forti degli step precedenti di analisi. Questa fase è composta da una serie (in)finita di approvazioni e modifiche, difficile che si verifichi il caso “buona la prima”. Oltre al logo stesso in tutte le sue declinazioni un lavoro completo per lo studio di un logo racchiude anche un manuale con le linee guida (chiamato anche normativa grafica) di cui abbiamo parlato qui.

– Ricerche di anteriorità, una volta scelto il logo (oppure 2 varianti) è possibile fare delle ricerche di anteriorità a seconda del settore merceologico e del territorio su cui si vuole agire, in modo da assicurarsi che non ci siano altri loghi con elementi o layout simili a quello scelto.

– Registrazione del marchio, questa è l’ultima fase. Ormai il logo è stato scelto e per ottenere una tutela anche dal punto di vista legale è possibile registrare il marchio aziendale (ne abbiamo parlato qui).

Visti gli elevati costi per costituire una start-up (costi fissi legati agli aspetti legali, fiscali, burocratici, logistici…) in alcuni casi è già importante che una nuova attività riconosca l’importanza dell’immagine aziendale e del logo decidendo di investire (anche poche centinaia di euro) per contattare alcuni designer tramite un contest creativo evitando così di rivolgersi al famigerato e tanto tenuto “amico che smanetta su Photoshop”.

Per chi ha avuto la pazienza di arrivare a leggere il post fino a qui non possiamo non sbilanciarci e non dire quindi quanto costa un logo: rimandiamo a questo link per vedere i prezzi minimi per aprire un logo contest su TalentGo e, per dare una risposta ancora più mirata, suggeriamo di allocare almeno qualche migliaio di euro per tutte le attività elencate sopra.

Il logo si sceglie una volta sola (e dura parecchi anni): anche se per una startup è possibile ottenere la creazione del logo con poche centinaia di euro coinvolgendo giovani designer ed evitando così l’amico photoshoppista, con la registrazione o la declinazione del logo su altri materiali (ovviamente necessari) è facile arrivare a cifre più alte.

quanto costa un logo

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