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Errori da evitare nella realizzazione di un sito web

Scriviamo questo post non solo a beneficio degli sviluppatori ma anche (e sopratutto) a beneficio dei clienti che richiedono preventivi per la realizzazione di un sito web. Infatti alcuni errori (leggerezze) che si vedono nei vari siti derivano prioprio dalle richieste dei clienti e possono essere facilmente evitati se ne si ha la consapevolezza.

Su TalentGo abbiamo avuto modo di vedere diversi job di sviluppo e leggendo i commenti spesso sono gli sviluppatori a dissuadere il committente da alcune richieste “particolari”. Chi si è occupato di sviluppo siti web sa benissimo di cosa stiamo parlando. E non facciamo riferimento alle richieste “last minute” (quelle ci sono e ci saranno sempre) o non preventivate (“pensavo che la traduzione fosse inclusa“) o del tutto fantasiose (“come mai cercando “ristoranti” il mio sito non si trova subito su Google?“) bensì a richieste più basilari che possono far la differenza tra un sito funzionale e un sito non navigabile.

Abbiamo provato a riassumerle di seguito. Vediamo chi si ritrova in questo vademecum degli “errori da evitare nella realizzazione di un sito web“.

Errori da evitare nella realizzazione di un sito web

Proviamo a vedere alcuni errori frequenti, alcuni derivanti da esempi “sbagliati” oppure da riferimenti a siti obsoleti. Altri derivanti da richieste davvero “extra” che rischiano di compromettere un buon lavoro di sviluppo. Le richieste di “implementazioni” sono all’ordine del giorno anche dopo la realizzazione di un sito web, ma a volte queste vengono esplicitate nel brief iniziale e lo sviluppatore si trova a dover pensare ad una serie di perifrasi per dire “questa richiesta è una assurdità” (anche noi abbiamo usato una perifrasi).

1) Gli altri lo fanno, voglio farlo anch’io!
La finalità di un sito deve essere chiara da subito. Ovviamente un cliente non è un addetto ai lavori quindi sta allo sviluppatore cercare di tradurre in pratica quelle che sono le finalità del sito stesso. E se è vero che prendere ad esempio siti della concorrenza è un buon inizio per far capire cosa si vuole, l’errore può essere quello di prendere ad esempio tanti (troppi) siti di “colossi” ognuno con una sua funzionalità.
Alcuni esempi?
Il mio sito vetrina non mi permette di caricare tanti video e mostrarli in una gallery, guarda come fa Youtube“.
Vorrei che le immagini scorressero in verticale in home page, come su Pinterest“.
Di solito queste richieste vengono fatte alla consegna del sito e gli esempi sono sempre dei siti che fanno “solo” quello: un classico.

2) Voglio tante animazioni, fin dall’introduzione!
Se ci aggiungiamo anche la musica abbiamo tutti i clichè che si usavano nella realizzazione di un sito web degli anni 90. Al di là di un discorso “nostalgia” c’è da dire che oggi i siti con la musica che parte al primo accesso hanno la funzionalità di far ricordare ai visitatori tutte le scorciatoie per chiudere le finestre e i browser visto che ci si dimentica spesso il volume acceso in ufficio.
Le animazioni o le cosidette “splash page” iniziali appartengono al passato. Il fatto che i navigatori abbiano poco tempo è un dato accertato, quindi è importante che quando si accede ad un sito si arrivi subito alla pagina “utile” (o alla landing page dedicata) senza perdere tempo nel vedere animazioni, intro o attendere il caricamento infinito di una pagina più pesante di un film.

3) I testi me li scrivo io, al massimo li copio!
In ottica SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) copiare e incollare testi da altri siti è un’operazione che non viene “ben vista” dai motori di ricerca e risulta penalizzante ai fini del posizionamento. I testi devono essere originali. Una realizzazione di un sito web non riguarda solo lo sviluppo, ma anche la redazione dei testi che, solitamente, è di competenza del cliente.
Quando si preparano i testi per il sito internet è importante capire dove posizionarli in base alla navigabilità del sito. Inutile scrivere testi lunghi e complessi in home-page, non tutti i navigatori del sito saranno interessati a leggerli. Meglio suddividerli in base alla struttura del menù. Per l’home page è suggeribile usare delle “call to action” ovvero dei testi che incurioiscono e “invitano” ad una determinata azione, cliccando su quei box si potrà accedere alla sezione dedicata e chi vorrà fare approfondimenti vi potrà accedere facilmente.

4) Il sito è online e ora non si tocca!
È stata dura ma finalmente il sito è online. Ora è a disposizione degli utenti che usandolo potranno dare dei feedback e dei suggerimenti da prendere sempre in modo costruttivo. Questo non vuol dire che si debba “rivedere” la user experience del sito al primo commento negativo, però può essere utile mettersi in discussione e valutare i suggerimenti dei reali utilizzatori. Ci sono alcune cose non prevedibili in fasi di realizzazione di un sito web.
Inoltre uno strumento come Google Analytics è estremamente utile per monitorare gli accessi, i clic e le pagine più visitate. Magari ci si accorge che la sezione “contatti” viene visitata molto meno di altre sezioni del sito, oppure ha un “rimbalzo” (abbandono immediato) molto elevato. Questa può essere un’indicazione utile, così da non inventarsi delle implementazioni da zero, ma ragionarle sulla base delle reali necessità.

5) Il sito è dinamico, e allora lo muovo!
Un altro errore da evitare nella realizzazione di un sito web è quello di “esagerare” con gli effetti e le transizioni. Uno slider che alterna diverse immagini/testi in home page può essere sicuramente utile per mostrare più messaggi a chi atterra sul sito, ma anche qui non bisogna esagerare chiedendo di animare “tutti” i box. Il risultato potrebbe essere quello di “stordire” il malcapitato confondendolo con troppe animazioni. Non saprebbe più dove “cliccare”.

realizzazione di un sito web

Conclusioni

Dopo questi esempi ci sembra giusto consigliare di prendersi “tempo” per elencare le specifiche e le funzionalità che dovrà avere il nuovo sito internet. Quando si vogliono ricevere dei preventivi per la realizzazione di un sito web è possibile pubblicare un job su TalentGo: si viene così “guidati” da un form che permette di inserire le informazioni base, ma solo il cliente potrà fornire una prima analisi delle esigenze e alcuni esempi di siti “simili” come riferimento.
La consulenza di uno sviluppatore dovrà poi colmare eventuali “buchi” e suggerire le soluzioni migliori per arrivare al tanto sospirato “online” del nuovo sito internet.

Photo credit: Freepik

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