La creatività e la fantasia sono un dono comune a tutti i bambini. Durante l’infanzia in effetti ci sentiamo inconsapevolmente liberi di manifestare il nostro pensiero, in quanto non siamo soggiogati da quei freni inibitori che si presentano invece con l’avanzare dell’età man mano che prendiamo coscienza del mondo che circonda e delle norme sociali che lo regolano. Da questo punto di vista la scrittura creativa può essere considerata una sorta di attività “infantile” dell’intelletto in grado di rompere le regole del pensiero comune e capace proprio per questo di affascinare e coinvolgere il pubblico.
La parola scritta come arte e scienza
La pubblicità è un esempio lampante di creatività estrema. L’advertising vive di trovate geniali, pensate per sorprendere e stupire il pubblico e la parola scritta rappresenta ancora oggi il cuore di qualsiasi annuncio pubblicitario. Ma la scrittura creativa applicata alla pubblicità è allo stesso tempo un’arte e una scienza: richiede non solo tanta fantasia e inventiva ma anche una buona dose di esperienza e soprattutto tanta pratica. Per questo motivo esistono figure specializzate, i copywriter, il cui compito è proprio quello di utilizzare la parola come arma di persuasione emotiva dando sfogo a tutta la loro genialità e immaginazione.
L’emozione come fine ultimo della scrittura creativa
L’obiettivo ultimo della scrittura creativa in campo pubblicitario è quello di emozionare il pubblico facendo leva sul potere suggestivo delle parole. La mente umana è alla continua ricerca di stimoli e idee innovative: leggere lo stesso titolo o annuncio più volte è assai noioso, per cui l’utente tenderà sempre più spesso ad ignorarlo. Per questo è importante la fantasia! D’altro canto però esistono tecniche specifiche di scrittura per la pubblicità che non possono essere ignorate ma che anzi aiutano concretizzare al meglio l’indole creativa del copywriter professionista.
Ostacoli alla scrittura creativa: il timore del giudizio
La creatività pura è spesso ostacolata da due fattori: le distrazioni e la paura. Nel momento in cui si crea, tutto ciò che ci circonda deve essere visto e considerato solo in funzione della nostra attività; non sono ammessi pensieri fuorivianti che possano destare preoccupazione o disturbo rendendoci quindi improduttivi. La paura è il più grande nemico della scrittura creativa: il timore del giudizio altrui e di ciò che potrebbero pensare le altre persone di noi e del nostro pensiero rappresenta un ostacolo talvolta insormontabile (e inconsapevole) alla nostra fantasia.
Dunque, in conclusione, possiamo dire che quello del copywriter nel campo della pubblicità è un mestiere alquanto difficile e complicato perchè da un lato si fonda su regole di scrittura creativa precise e codificate e dall’altro si propone in un certo senso di rompere queste regole cercando di generare qualcosa di nuovo e sorprendente per il pubblico.