Nel corso della nostra attività su questo blog abbiamo affontato più volte il tema del restyling del marchio aziendale, un’attività necessaria nel momento in cui si prospettano profondi cambiamenti in seno all’impresa che possono riguardare ad esempio il lancio di un nuovo prodotto o anche il passaggio di proprietà dell’azienda stessa. Ad ogni modo vi rimandiamo a due nostri vecchi articoli che vi spiegano quando operare il restyling ed eventualmente come procedere.
Restyling del marchio aziendale: un lavoro per logo designer esperti
In questo articolo invece vogliamo portare alla vostra attenzione quattro casi concreti di restyling del marchio aziendale. Quattro brand famosi che hanno affrontato in modo differente, ma soprattutto con risultati differenti, la ridefinizione grafica del proprio logo. La creazione del logo, come sappiamo, è un’attività tutt’altro che banale in cui devono essere presi in considerazione diversi aspetti. La necessità di analizzare ogni singolo elemento diventa ancor più pressante e necessaria nel momento in cui ci procede al rifacimento completo o parziale del brand. Solo logo designer esperti come quelli che potete trovare ad esempio sulla piattaforma TalentGo sono in grado di stabilire con cognizione di causa quali sono le modifiche da apportare in ragione della visione imprenditoriale dell’azienda e soprattutto della sua storia.
Vediamo dunque questi 4 casi particolari di restyling del marchio aziendale:
Il primo esempio che desideriamo portare alla vostra attenzione è quello che riguarda GAP, nota azienda di abbigliamento e accessori. Nel 2010 la compagnia ha deciso di effettuare il restyling del proprio logo con l’obiettivo di ringiovanire e modernizzare il marchio originariamente creato nel 1969. I clienti affezionati al vecchio brand hanno bocciato la nuova creazione costringendo l’azienda a fare dietro-front. Il motivo? Il nuovo logo, drasticamente differente dal precedente, non teneva conto dell’elevato livello di attaccamento al vecchio marchio grafico, stampato anche su numerosi gadget come magliette e borse.
Anche Mastercard nel 2006 decise di rinnovare il proprio logo. L’idea era quella di passare da un logo flat composto da forme semplici, due soli colori e la scritta “Mastercard” in negativo con un font sans-serif lineare e accattivante, a un marchio grafico decisamente più complesso e articolato come potete vedere nell’immagine. L’azienda, resasi conto che il nuovo logo probabilmente non avrebbe incontrato i favori del pubblico, decise di non stamparlo sulle nuove carte di credito.
Passiamo invece ora a due esempi positivi di restyling del marchio aziendale:
Il primo è quello di Spotify. Il nuovo logo appare decisamente più “istituzionale” e serio rispetto al precedente pur mantenendo un elevato livello di riconoscibilità (stesso colore, stesso nome e stesso tratto distintivo). Gli elementi superflui e inutili sono stati rimossi e l’immagine appare più semplice, definita e riconoscibile.
Infine uno sguardo al re-branding efficace operato da Wendy’s, famosa catena internazionale di fast food. Anche in questo caso la semplificazione grafica è risultata l’arma vincente: da un logo vintage piuttosto elaborato si è passati a un marchio tipografico con l’aggiunta di un’illustrazione (la ragazza con le trecce) che richiama alla mente il vecchio brand.
Dunque se state pensando di fare il restyling del marchio il nostro consiglio è quello di affidarvi a designer esperti che sanno veramente cosa significa cambiare l’immagine aziendale. Dove trovarli? Semplice: è sufficiente aprire un nuovo contest creativo su TalentGo e seguire le istruzioni. Buon lavoro!